Comunicazione inclusiva: cos'è e a cosa serve
La comunicazione inclusiva è una strategia comunicativa strettamente legata all’utilizzo di un linguaggio inclusivo, testuale o audiovisivo, che consente di non discriminare gli interlocutori ed è privo di stereotipi culturali.
L’obiettivo della comunicazione inclusiva è quello di accettare, rispettare e valorizzare le diversità. La comunicazione inclusiva evita che un linguaggio errato possa enfatizzare elementi come il genere, la disabilità, l’orientamento sessuale o il colore della pelle come elementi dominanti e estremamente caratterizzanti di una persona, quando si comunica con lei o si riportano notizie.
Il 24 gennaio, IAA Italy Chapter in collaborazione con Google, ha ospitato Claudio Russo, Localization Language manager presso Google, che nel webinar “Linguaggio Inclusivo” ha fornito una panoramica sulla comunicazione inclusiva, definendo i principi generali, strategie e linee guida di italiano inclusivo.
Continua la lettura per scoprire di più sulla comunicazione inclusiva.
Il linguaggio (non) inclusivo in un indovinello
Il webinar si apre con un indovinello:
«Padre e figlio viaggiano in auto, purtroppo vengono coinvolti in un incidente. Il padre non ce la fa, muore sul colpo. Il figlio viene portato d’urgenza in ospedale per essere operato. In sala operatoria, il chirurgo mette i guanti, prende il bisturi, sgrana gli occhi e dice: “Non posso operare questo ragazzo, è mio figlio!”
Cosa è successo?»
La risposta è più semplice di quello che si creda, ma non appare scontata per tutti i rispondenti. Questo indovinello è parte di alcuni esperimenti di psicolinguistica dove solo il 30% dei partecipanti in Spagna e Germania è riuscito a rispondere correttamente all'indovinello (nelle versioni spagnole e tedesche), mentre il restante 70% non ha risposto o ha creato soluzioni più fantasiose.
Quindi, cos’è successo?
Il chirurgo è la mamma. Alcune parole, però, mascherano delle informazioni relativamente al genere e in questo caso ciò che viene catalogato come “maschile generico” risulta essere in realtà non così effettivamente generico.
Se, però, nel leggere l’indovinello hai associato al chirurgo la figura di un uomo non è solo a causa del linguaggio utilizzato. Il genere assegnato a una figura professionale o di spicco sarà quello più consolidato nella cultura, si ricade negli stereotipi.
Quindi, qual è l’impatto del maschile generico?
Nel caso di questioni legate al genere, alcuni studi dimostrano come utilizzare il maschile generico, ad esempio in un sondaggio o in una survey, oltre a limitare la capacità di immaginare e immaginarsi, alieni chi non si identifica come uomo e causi un impatto sul rendimento.
Al contrario l’italiano inclusivo può influenzare il modo di immaginare e percepire il mondo ed ha il potenziale di oltrepassare gli stereotipi i punti di vista standard.
Le regole generali del linguaggio inclusivo
Indipendentemente dalla comunità a cui o di cui parliamo, ci sono concetti che sempre validi da ricordare:
- Una persona non è una sua caratteristica: non è una caratteristica a qualificare una persona nella sua interezza;
- Riformulare le frasi aiuta a non specificare un genere;
- Ricordare che il genere è uno spettro: non ci sono due generi, ma uno spettro di generi;
- Utilizzare le parole giuste con le persone giuste: esistono glossari molti lavori che aiutano a comprendere meglio le parole giuste per rivolgersi alle persone.
Vediamo nel dettaglio alcuni esempi.
Il genere: esempi di linguaggio inclusivo
Capita spesso di imbattersi in titoli di giornale come:
«Samantha Cristoforetti pronta a tornare nello spazio: "Ai miei figli ci penserà il papà"»
Un titolo di questo tipo tende a spostare il vero focus della notizia, accompagnando l’evento principale con l’aggiunta di dettagli personali e stereotipati non pertinenti alla notizia. Probabilmente, il giornalista non avrebbe sentito la stessa necessità di sottolineare i ruoli familiari se l’astronauta fosse stato un uomo.
La pratica di una lingua inclusiva si realizza con l’attenzione verso cosa dire e come dirlo, ed in questi casi, non è necessario dover sottolineare la notizia mettendo in risalto il genere, il colore della pelle, il ruolo in famiglia o altri aspetti.
Strategie di linguaggio inclusivo e gender neutral
Come adottare un linguaggio inclusivo e gender neutral?
Alcuni esempi per adottare un linguaggio inclusivo:
- Attenzione ai titoli professionali: è importante seguire la grammatica e non specificare mai “donna” dopo la professione, nonché utilizzare i titoli corretti, anche se alcuni possono sembrare strani (es. avvocata);
- Evitare l’articolo prima di un nome o cognome;
- Attenzione a nomi e cognomi quando si parla a coppie di persone: se ci si riferisce a un uomo usando il titolo o il cognome, è segno di inclusività farlo anche nei confronti di una donna o di una persona non binaria;
- Limitare il maschile generico: non è sempre possibile evitare di utilizzarlo ma lo si può limitare ad esempio evitare i participi passati e le forme passive, usare dei verbi attivi coniugati con tu/voi o cambiare il soggetto della frase quando possibile possono darti più spazio di manovra (es. i dirigenti vs. la dirigenza)
Comunità LGBTQIA+: esempi di linguaggio inclusivo
La comunità e il mondo LGBTQIA+ è estremamente variegato e come punto di partenza per un linguaggio inclusivo è importante conoscere le giuste terminologie da utilizzare.
Ad oggi, abbiamo numerose fonti per informarci, tra cui Queercultureguide.com, un glossario online che può illustrare il corretto significato di alcuni termini che vengono spesso confusi, come:
- Outing e coming out: il coming out è l'atto di rivelare volontariamente agli altri il proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere, mentre l’outing è un atto violento atto violento verso una persona nel dichiarare contro il suo consenso la sua identità di genere o orientamento sessuale;
- Transessuale e transgender: transessuale ha un’accezione medica irrilevante quando parliamo a o di un’altra persona, mentre persona transgender o trans si concentra sull’identità di genere indipendentemente dal fatto che abbia intrapreso un percorso di allineamento del genere;
- Identità di genere e orientamento sessuale: l’identità di genere è il genere a cui una persona sente di appartenere, mentre l’orientamento sessuale identifica il tipo di delle persone che ci attraggono;
- Non binario e bisessuale: le persone non binarie sono coloro che non si identificano con il genere maschile o femminile ,mente bisessuale è l’orientamento sessuale per cui una persona è attratta sia da uomini che donne;
Asterischi e schwa?
Gli asterischi sono abbastanza utilizzati come formula gender neutral, ma creano problemi con le voci artificiali e, quindi, con l’accessibilità.
Similmente, gli schwa (ə o ɜ) sono un approccio molto discusso, perché pongono dei limiti tecnici e linguistici, oltre ad altri problemi di accessibilità (per le voci sintetiche e le persone dislessiche).
Quindi, invece di utilizzare forme come “Cari tutti, car* tutt*” può essere un'alternativa “Caro Team” o “Gentili partner".
La disabilità: esempi di linguaggio inclusivo
La disabilità è una condizione che si può acquisire o avere dalla nascita, e che può essere permanente o temporanea.
Come precedentemente evidenziato, una persona non è una sua caratteristica e dunque, chi ha una disabilità non è la sua disabilità.
Quindi, alcuni elementi a cui prestare attenzione:
- Utilizzare “una persona disabile” e non “un disabile”;
- Utilizzare “sulla sedia a rotelle” non "costretta sulla sedia a rotelle”, ricordando che la sedia a rotelle è un mezzo di libertà e non una costrizione;
- Utilizzare “persona con la sindrome di Down” e non “affetta dalla sindrome di Down”; o “persona Down”;
- Utilizzare “persona autistica” e non “autistico”;
- Non considerare straordinari dei traguardi ordinari raggiunti dalle persone con disabilità;
- Non usare la sfera della disabilità per insultare qualcuno (con o senza disabilità);
Etnia e cultura: esempi di linguaggio inclusivo
In primo luogo, il termine “razza” non può essere il punto di partenza per catalogare delle persone in un insieme concettuale. Un termine inclusivo è invece “comunità”.
Allo stesso modo “comunità” è preferibile a “minoranza”. Il termine minoranza è accettabile solo se riferito e supportato da dati quantitativi, ma in contesti meno numerici, è suggeribile utilizzare “comunità” o semplicemente “persone”.
Altro punto cui fare attenzione è la differenza tra “persona nera” e “persona di colore”. Persona nera (e nero/nera in generale) è locuzione accettata e preferita per le persone che si identificano come nere. Mentre “di colore” è una locuzione da usare solo se non si hanno altre alternative, in quanto raggruppa le persone in un insieme misto, generalmente non-bianco, con cui difficilmente si identificano. Dunque, un’indicazione più precisa della nazionalità è preferibile al generico “di colore”.
Risorse utili per il linguaggio inclusivo
Dunque, l’articolo evidenzia come il linguaggio inclusivo sia quel linguaggio privo di parole, frasi o toni che riflettono opinioni pregiudizievoli, stereotipate o discriminatorie.
Gli esempi riportati in questo articolo sono solo una piccola parte di cosa significhi comunicare in modo inclusivo.
Al termine del webinar, Claudio Russo ha consegnato alcune risorse per approfondire l’argomento della comunicazione inclusiva:
- La lingua modella il pensiero?: TedX della scienziata cognitiva Lera Boroditsky, che tratta di diversità linguistica riflettendo su quanto sia ingegnosa e flessibile la mente umana;
- Parlare civile: un progetto volto a fornire un aiuto pratico a giornalisti e comunicatori per trattare con linguaggio corretto temi sensibili e a rischio di discriminazione;
- Queer culture guide: un glossario e una guida illustrata alla cultura queer;
- Donne, grammatica e media: una guida che analizza le più comuni scelte linguistiche adottate dalla stampa per rappresentare la donna, con alcune importanti proposte operative, utili a far superare dubbi e perplessità;
- Blog Colory*: blog e spazio online, il cui obiettivo è quello di per ispirare e incoraggiare ognuno di noi a (dis)imparare dagli stereotipi e raggiungere una società sempre più inclusiva e consapevole.
Eventi di approfondimento sui temi più attuali della comunicazione sono accessibili a tutti i soci IAA Italy Chapter. Compila il form per avere tutte le informazioni e scoprire come entrare a far parte di questa stimolante realtà!