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IL LAVORO È UN’ESPERIENZA DI CONSUMO? IAA PRESENTA PHYGITAL WORK MANIFESTO

 

Andrea Cioffi, vice presidente di IAA e CEO di Digital Dictionary, insieme a Monica Bormetti e Alessandro Zollo ha presentato ad IF!Talk, venerdì 13 novembre, il Phygital Work Manifesto.

Il Phygital Work Manifesto è un documento motivazionale scritto con 30 manager provenienti da diverse aree - risorse umane, marketing, comunicazione - per guidare la trasformazione digitale dei contesti lavorativi.

L’IF!Talk parte da una provocazione: il lavoro è un contesto di consumo? È difficile dare una risposta, ma si può partire dalla tesi per cui lavoro è una delle esperienze più qualificanti della vita.

Si può però osservare un’evidenza: mentre si lavora si consuma tempo. Il tempo è l’unica risorsa nella vita che non può ancora essere rigenerata. Il lavoro quindi è un’esperienza di consumo.

Osservando la combinazione di diversi effetti, quelli indotti dalla digital transformation sul mondo del lavoro e quelli indotti dalla crisi pandemica, risulta abbastanza evidente che è in corso vera e propria rivoluzione culturale per il mondo del lavoro.

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Emergono quindi alcune domande importanti: come datori di lavoro siete in grado di attrarre i nativi digitali in quella che ormai è stata definita da molti la battaglia per i talenti? Se è vero che il lavoro potrebbe essere un'esperienza di consumo, come viene percepito il tempo lavorato nelle vostre imprese?

Dare risposta a queste domande non è facile, il Phygital Work Manifesto nasce dalla consapevolezza di essere nel pieno di una rivoluzione importante nel mondo del lavoro e dalla consapevolezza che i nativi digitali sono una forza lavoro significativa.

Servono quindi nuovi principi, una nuova base ispirazionale per progettare il cambiamento all’interno delle organizzazioni. Il sito del Phygital Work Manifesto propone di partecipare alla rivoluzione in tre step:

  1. prendere di consapevolezza, è possibile leggere il Manifesto e riceverlo per mail;
  2. diventare parte attiva, è possibile richiedere il Manifesto e ricevere i risultati integrali della ricerca quali-quantitativa realizzata a supporto al progetto;
  3. diventare agente del cambiamento, sarà possibile collaborare alle attività previste.

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Ci sono delle evidenze psicologiche che teorizzano che i pensieri abbiano un impatto diretto sulla vita e sui risultati. Qual è il mindset dei nativi digitali?

Considerando la ricerca condotta a supporto del Manifesto si nota che: il 95% dei nativi digitali si dichiara d’accordo con l’affermazione “mi piace imparare cose nuove”; il 90% afferma di sentirsi in sintonia con l’affermazione “mi reputo una persona curiosa”; il 65% di loro amano lavorare in team.

Si tratta quindi una generazione pronta alle sfide dell’attuale contesto storico.

 

Qual è l’ambiente di lavoro ideale per i nativi digitali?

Le caratteristiche richieste sono collaborazione, serenità e professionalità. Nell’attuale momento stoico la prossimità fisica non è più l’elemento centrale, ma ciò non implica non avere più collaborazione. Allo stesso tempo però si ha però il rischio che legami deboli vengano meno, per evitare che questo avvenga la comunicazione telematica può essere una soluzione per favorire la cooperazione.

 

Cosa guida la Generazione Z a scegliere un’impresa?

È la passione a guidare i nativi digitali: vogliono trovare un senso in ciò che fanno. Il Manifesto ha il purpose come primo punto, il perché lavorare in uno specifico luogo. La collaborazione da loro ricercata fa emergere l’importanza del lavorare in team, imparando dagli altri.

Le imprese e i professionisti che adotteranno i principi del Phygital Work Manifesto avranno una bussola da seguire per orientare i programmi di cambiamento che si renderanno necessari nei prossimi anni. Scopri come 

Scarica il Phygital Work Manifesto e non perderti i Phygital Work Talk, la serie di incontri dedicati a scoprire i singoli punti del Manifesto.New call-to-action

 

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