NATIVI DIGITALI: CHE AMBIENTE DI LAVORO CERCA LA GENERAZIONE Z?
L'organizzazione del lavoro sta cambiando repentinamente per l’impatto di molteplici fattori, due dei quali risultano determinanti.
Il primo fattore è rappresentato dalle nuove tecnologie digitali, il cui uso massiccio ha registrato un incremento notevole a seguito dello scoppio della pandemia da Covid-19 a inizio 2020. La condizione di lockdown ha costretto molte imprese a ricorrere allo smart working, facendo emergere come tempo e spazio non siano più dei vincoli così rigidi per governare le dinamiche collaborative all'interno di un'organizzazione.
Il secondo fattore è rappresentato invece dal graduale inserimento di una nuova forza lavoro nel mercato: la Generazione Z, ovvero i giovanissimi under 25.
Due fattori che, seppur separabili, diventano un tutt’uno se si considera che la Generazione Z è nota anche come la generazione dei nativi digitali, caratterizzata da ragazze e ragazzi che vivono da sempre immersi nella “realtà altra”, arrivando a non considerarla più come “altra” ma come perfettamente integrata a quella reale.
Considerando le stime presentate Andrea Cioffi, vicepresidente di IAA Italy Chapter e CEO di Digital Dictionary, durante la puntata di New Normal Live dedicata al Phygital Work Manifesto, entro il 2025 i nativi digitali rappresenteranno il 70% della forza lavoro, imponendo così nuove dinamiche nell’organizzazione dei contesti lavorativi.
Partendo da questa consapevolezza Andrea Cioffi, ha ideato e dato il via alla redazione del Phygital Work Manifesto, un documento ispirazionale per la trasformazione digitale dei contesti di apprendimento.
Il Manifesto si pone come bussola per orientare i programmi di cambiamento l'innovazione organizzativa e per orientare le scelte dei manager nella gestione delle organizzazioni che puntano ad essere attrattive per le nuove generazioni native digitali.
La redazione del Manifesto è stata possibile grazie alla collaborazione di oltre 30 manager delle risorse umane, del marketing e della comunicazione, e al supporto di una ricerca empirica sulla Generazione Z per orientare in modo oggettivo la stesura del Manifesto.
LA CULTURA SUL LAVORO STA CAMBIANDO, COSA NE PENSANO I NATIVI DIGITALI?
La ricerca quantitativa a supporto del Manifesto, scaricabile nell'area download del sito dedicato, è stata condotta in collaborazione con l’Università del Sacro Cuore di Milano con l'importante supporto anche di Alessandro Zollo, CEO di Great Place To Work Italia e redattore del manifesto.
Il campione composta da più di mille giovani under 30 è equamente diviso tra donne (52%) e uomini (48%).
Sono emersi risultati degni di nota. Una prima evidenza riguarda il mindset: la maggior parte degli intervistati infatti dichiara di essere una persona curiosa, che ama imparare nuove cose. Allo stesso tempo, la maggior parte del campione non si dimostra contraria a lavorare in team.

Coerenti con i risultati appena citati, sono quelli relativi alla descrizione di un ambiente di lavoro ideale. La maggior parte del campione predilige la collaborazione, la serenità, la professionalità e un luogo dinamico che sappia essere da stimolo.
Dall’analisi sui singoli punti del Manifesto emerge anche che i nativi digitali si riconoscono nei principi redatti, ma soprattutto in due: quinto che valorizzando la diversità interna ha ottenuto il 74.6% delle approvazioni; sesto che ottiene il 71.1% dei consensi enfatizzando il valore della responsabilità diffusa.
Allo stesso tempo, i nativi digitali si aspettano che i valori scritti nel Phygital Work Manifesto si accompagnino ad un riconoscimento economico.
OSSERVATORIO DEI NATIVI DIGITALI, UNA BUSSOLA PER CONOSCERE LA GENERAZIONE Z
È quest’ultima la vera sfida per le imprese?
Per rispondere a questa e ad altre domande sulle Generazione Z, IAA Italy Chapter si fa promotore dell’Osservatorio dei nativi digitali, un progetto che ha l’obiettivo di conoscere al meglio i giovani per dare loro il valore che ricercano, a livello professionale e personale.
Attraverso ricerche di mercato ad hoc IAA ha infatti la volontà di scoprire dettagli peculiari della nuova Generazione, condividendo i risultati in ottica collaborativa con i vari protagonisti del settore.
Un primo progetto, ancora in fase embrionale, si inserisce nell’hub Luxsphere per indagare qual è il rapporto tra i giovani e il lusso.
Scopri la ricerca e le altre risorse disponibili nell'Area Download del sito dedicato al Phygital Work Manifesto, entra a far parte di IAA Italy!